Cosa aspettarsi da un gatto
- Diletta Caprilli
- 24 mag 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 28 giu 2024
I motivi per cui adottiamo un gatto possono essere molteplici: dal volere la sua compagnia al voler togliere un gatto dal gattile, dal volerlo far crescere insieme a nostro figlio alla semplice passione che si ha per i gatti.
Spesso, prima di adottare un animale, ci immaginiamo una convivenza fatta tutta di coccole e amore, arrivando a proiettare su di lui tutte le nostre aspettative date da una visione romantico-disneyana che purtroppo ci è stata data degli animali. A questo proposito è molto importante essere realistici e riconoscere il gatto come un essere vivente, un animale diverso da noi, con i propri bisogni di specie, un proprio linguaggio, una personalità e una storia che lo contraddistingue da ogni altro gatto.
Questo ci serve per imparare a riconoscere e accogliere alcuni comportamenti che sono per noi incomprensibili o inaccettabili, ma che sono assolutamente normali per un gatto, al fine di creare una relazione armonica e solida.
Per natura, ogni gatto ha bisogno di predare: il gatto è infatti un predatore nato e avrà bisogno di molti stimoli che lo portino a cacciare o a simulare la caccia. Se questi stimoli non ci sono, soprattutto per un gatto indoor, potrebbe giocare con ciò che vede di più “vivo” nell’ambiente, cioè i vostri piedi e le vostre mani. È importante quindi stabilire delle sessioni di interazione quotidiane e giocare con lui in un modo corretto.
Ha poi bisogno di esplorare, sia rifugiandosi in pertugi, che scovare cose nuove, saltare sui ripiani più alti. Infatti, il benessere psico-fisico del gatto dipende dagli stimoli che gli dà l’ambiente in cui vive. Un ambiente ricco e appagante che gli offre ciò che la natura ha predisposto per lui gli può garantire una vita serena.Un gatto necessita anche dei suoi spazi e tempi, oltre a decidere come e a che distanza interagire senza che venga mai forzato, cosa che potrebbe portarlo a non fidarsi più di noi.
Ogni gatto è poi un soggetto a sé ed è importante conoscere la sua storia e se in passato, soprattutto durante i primi mesi di vita, è stato un gatto libero, se ha socializzato o meno con altri gatti o con altri animali, compresi gli umani.
È quindi auspicabile poter ricollocare il gatto in un contesto che sia il più simile possibile a quello che il gatto ha vissuto in passato. Ad esempio, se il gatto aveva la possibilità di uscire, continuare a permetterglielo gli eviterà situazioni di forte stress.
Così come se un gatto ha sempre vissuto con una sola persona, magari di un determinato sesso, sarebbe bene cercare di riproporgli la stessa situazione ed evitare situazioni troppo rischiose, evitando magari una casa con bambini piccoli o con altri gatti.
Ogni gatto ha poi il suo temperamento e questo verrà fuori fin dal giorno dell’arrivo nella nuova casa. Il gatto potrebbe infatti cercare un nascondiglio e mostrarsi timoroso. In questo caso va lasciato tranquillo e aspettare che sia lui a decidere quando iniziare a esplorare. Oppure potrebbe mostrarsi fiducioso e curioso di esplorare e anche in questo caso le forzature non sono mai positive. Utilizzare il gioco o una buona pappa per aiutarli a prendere fiducia, può essere un buon inizio.
Quello che mi preme dirvi è che scegliere di vivere con un gatto prevede l’essere preparati a scontrarsi con una realtà diversa da quelle che sono le nostre aspettative. In primis capendo che un gatto non è la proiezione dei nostri desideri, ma è in tutto e per tutto un essere vivente e senziente con i suoi bisogni e i suoi tratti di unicità, che merita di essere compreso, di essere trattato con rispetto e di vivere una vita di qualità.
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